7/9/24. Frasassi Skyrace tra storia, fascino, percorso e persone #scopriamolainsieme

La Frasassi Skyrace che si svolgerà sabato 7 settembre 2024 a San Vittore di Genga (AN) è una gara di Skyrunning inserita nel circuito di Coppa Italia Fisky.

Siamo “a casa” di Maurizio Marini, ideatore e organizzatore di questa fantastica gara che, con gentilezza, cortesia e disponibilità immensa, ha ospitato Run For Wellness.

Maurizio, grazie di cuore per l’ospitalità. Fervono i preparativi, siete impegnatissimi e ti siamo davvero grati del tempo che ci dedichi in un momento “intenso” come questo. Siamo ad esattamente un mese dallo start di questa ennesima straordinaria storia di sport. Raccontaci la “tua” Frasassi, quella che nel giro di meno di un decennio, è diventata una delle “gare iconiche” non solo del centro Italia, ma di tutto il panorama nazionale. Prima di tutto, cosè Frasassi Skyrace?

“Grazie a voi. Beh…Che dire? Per alcuni potrebbe essere semplicemente uno dei tanti eventi sportivi di questo tipo che sempre di più arricchiscono i calendari nazionali; per altri potrebbe essere l’occasione giusta per scoprire i sentieri del Parco Gola della Rossa e di Frasassi nel cuore delle Marche; ma per chi organizza questo evento c’è un mondo tutto da scoprire.”

Abbiamo desiderio, voglia e piacere, di conoscerlo per davvero questo “mondo” appena accennato, perché tutti possano apprezzarlo e scoprirlo. E trovare, da questa storia ed altre che abbiamo provato a scrivere (anche direttamente con le nostre gambe e il nostro sudore), spunto e motivazione per…esserci e godersi un evento unico nel suo genere!

A te la parola, Maurizio…

 

 

Natura, Territorio, Storia: il connubio perfetto

 

“Credo ci siano tre parole che possano descrivere benissimo la nascita della Frasassi Skyrace avvenuta nel 2015: Natura, Territorio e Storia.

La Natura ci ricorda la nostra origine e che cosa è realmente importante per ogni essere vivente. A Frasassi più che in altri luoghi la Natura ci ha donato una delle più incredibili bellezze che si possano ammirare: le Grotte di Frasassi. Conosciute in tutto il Mondo e visitate da migliaia di persone ogni anno. Tuttavia, solo in pochi vedono cosa nasconde la montagna “al di fuori” delle grotte. Così grazie alla mia passione per la corsa in montagna e alla voglia di ricerca e scoperta, sono andato a ripercorrere i sentieri sempre esistiti ma poco frequentati che attraversano la montagna dove per milioni di anni l’incessante lavoro dell’acqua ha modellato e plasmato la roccia. La situazione era veramente difficile, molti tratti erano di difficile percorrenza ed alcuni completamente avvolti dalla vegetazione. Grazie agli amici della nostra squadra non ci siamo persi d’animo e in poco tempo siamo riusciti a percorrere il sentiero che da Vallerapara risale fino alla cima del monte Vallemontagnana.

Il Territorio caratterizzato dalle conformazioni carsiche della Gola di Frasassi, da tratti boschivi, prati sommitali e da piccoli centri abitati attraversati da carrarecce e mulattiere ci ha fatto nascere l’idea che quei sentieri potevano diventare un bellissimo “parco giochi” a poca distanza dal mare. Nonostante la quota massima raggiunta sia solo di 930mt slm ci siamo resi conto che gli itinerari percorsi non erano affatto banali e potevano diventare una bellissima scoperta per gli appassionati della corsa in montagna.

La Storia di questi luoghi è stata la goccia che ci ha convinto a realizzare il nostro sogno. Cito i principali: la splendida Abbazia di San Vittore di Genga nei pressi del ponte romanico che attraversa il fiume Sentino e che da secoli resiste alle piene che cambiano la geografia della gola di Frasassi; il tempio del Valadier a pochi passi dal Santuario di Infrasaxa incastonati nel cuore del Monte Frasassi; il castello di Genga dove è nato Papa Leone XXII; il borgo di Pierosara ricco di fascino. Sono solo alcuni dei luoghi dove se ci si ferma a guardare si rimane affascinati.

Il connubio di quanto descritto sopra ha dato vita al nostro sogno di realizzare una gara di Skyrunning che permettesse agli atleti di: cimentarsi su ogni tipo di terreno, fermarsi a guardare, vivere il pre e post gara come una festa ed un vero e proprio viaggio. Insomma, il connubio tra sport, natura e territorio direi che alla Frasassi Skyrace è la formula su cui abbiamo scommesso (e, aggiungerei io, vinto. ndr)

 

 

Tante gare in una: un percorso tutto da scoprire

Il percorso della 21km è un mix perfetto per cimentarsi su ogni tipo di terreno e con difficoltà tecniche che variano da un ambiente all’altro a seconda del tratto che si affronta. La cornice della partenza e arrivo è quella del borgo di San Vittore di Genga con l’Abbazia romanica che domina lo sfondo della gola di Frasassi.

 

I primi 3 chilometri

I primi 3 km sono pianeggianti con un piccolo sali e scendi e non presentano difficoltà; l’idea era quella di far prendere ad ognuno il suo ritmo e di “sfoltire” il gruppo per permettere agli atleti di attaccare la salita di Vallerapara senza problemi di “traffico”. Da fuori sembra tutto facile ma in realtà non è proprio così perché in molti forzano erroneamente questo tratto ed il rischio è quello di pagarne le conseguenze durante la prima salita che non permette di recuperare. Il consiglio, quindi è quello di godersi appieno il primo passaggio sul ponte romano e riattraversando la linea di partenza e arrivo salutare il pubblico che avrà modo di riapplaudirvi dopo aver assistito alla partenza.

 

La salita più dura della gara

Al km 3 si abbandona la carrareccia con una brusca deviazione a dx e fino al km 5,5 si affronta la salita più dura della gara. La bellezza di questo tratto è nascosta nell’immenso lavoro che ogni anno affrontiamo per permettere agli atleti di salire in un sentiero che in pochissimi frequentano e che invece a nostro avviso regala grandi emozioni. Dopo pochi metri su tratti erbosi si entra nel bosco e si attraversa la forra di Vallestretta, un imbuto naturale da cui si esce con un cambio di pendenza importante e nel quale si rimane per circa 500mt. La salita poi risale il fianco della montagna e devia a nord ovest con un single trek dove si riesce a respirare un po’ prima di affrontare il tratto più impegnativo della salita. Quale? Lo riconoscerete subito, perché dopo il superamento di un profondo fosso nel bosco, si deve dare tutto per evitare che la pendenza abbia la meglio. Per fortuna in questo tratto le piante sono salde e per chi non ha i bastoncini possono essere un valido alleato nella risalita. In questo tratto ci sono un paio di punti che richiedono attenzione, in particolare per evitare che si scivoli su roccia levigata o che si facciano cadere detriti sui concorrenti alle proprie spalle. La salita più dura termina con la deviazione del sentiero verso sud, dove un traverso corribile ci porta fino all’imbocco della carrareccia dove è posizionato il primo punto acqua con un mezzo di soccorso medico.

 

Si tira il fiato e poi…su verso la vetta

Il terzo segmento di gara va dal km 5.5 al km 9. Molti atleti sfruttano questo tratto per “rifiatare” ed è giusto che sia così, ma in realtà è un tratto dove si può perdere o guadagnare molto in termini di tempo. La strada è pianeggiante per circa 200 mt poi si inizia a scendere ed è possibile correre veloci per circa un chilometro prima dell’inizio della seconda salita che ci porterà fino al punto più alto della gara: la vetta di Valmontagnana. La salita è regolare e si può fare un bel ritmo, ma invito a fare molta attenzione alle segnalazioni del percorso e a non esagerare nel primo tratto, perché dopo aver superato la staccionata in legno del valico al di sotto del Monte Rimosse si risale ancora il pendio erboso dove la visuale a 360° ci ripaga della fatica fatta.

 

La discesa…tra prati, carrarecce, solchi e guadi

La discesa caratterizza il tratto che va dal km 9 al 14.5 e come tutte le discese bisogna avere sempre una mente lucida e alta attenzione visiva. Quando è nata la gara non nascondiamo che ci divertivamo come bambini a scendere sui canali scavati di questo tratto. Di anno in anno le condizioni del terreno cambiano e mi sento di dire che ora la discesa è più agevole, tuttavia consiglio sempre se possibile di fare un sopralluogo su questo tratto. Sapere già come affrontarlo e avere un’idea della linea da seguire aiuta moltissimo sia in termini di sicurezza che in termini di velocità. Dalla cima si raggiunge il ristoro di casale Romei con un lancio sui prati scoperti poi si devia a nord est e dopo un altro tratto molto veloce su erba si entra nel bosco dove il terreno compatto permette di spingere al massimo. Si raggiunge poi la carrareccia e nei pressi dell’oasi wwf dopo una netta svolta a dx per alcuni metri la strada risale, prima di rilanciarsi nel tratto più veloce e tecnico della discesa. Le segnalazioni ci invitano a fare attenzione in particolare alle pendenze più elevate e al terreno scavato e smosso. Nell’ultimo tratto della discesa, prima di raggiungere il guado del Sentino, il fondo cambia e consiglio di rallentare sulla pietraia.

 

L’ultimo tratto…da wow!

La quinta parte di gara è “un’altra gara”. Perché? ….perchè è un concentrato di emozioni, di sogni, di paure e di bellezze che spero ogni atleta possa apprezzare al meglio. L’attraversamento del Sentino; la risalita al Santuario di Infrasaxa e il giro di boa attorno al Tempio del Valadier all’interno della Grotta di Frasassi.

La risalita delle pareti rocciose del versante sud del Monte Frasassi, il superamento del tratto attrezzato dei “Gradoni”; il passaggio al Foro degli Occhialoni e la discesa finale con l’arrivo sul ponte romano. Sono questi gli ingredienti che mescolati rendono questo tratto di gara un unicum. Il consiglio su questo segmento è solo uno: guardatevi intorno ed assaporate il momento. Al km 17 circa si affronta il tratto attrezzato ed esposto presidiato dal direttore del percorso: la guida alpina Andrea Basso. In questo tratto vige il divieto di sorpasso e chiaramente invitiamo tutti gli atleti a porre la massima attenzione nell’affrontare questo passaggio. La stanchezza si fa sentire quindi invito a non correre rischi e gestire al meglio ogni singolo appoggio. La discesa poi non è più esposta ma comunque impegnativa nel primo tratto fino al bivio della grotta del Mezzogiorno.

Gli ultimi chilometri sono il giusto premio per le fatiche fatte e il viaggio vissuto.

 

Ricordi, persone, istanti, gratitudine

Quando 9 anni fa abbiamo dato vita a questo evento non ci saremmo mai aspettati di raggiungere questi risultati. Tutto scorre velocemente, ma non dimentico alcune persone e aspetti importanti che fanno parte della Frasassi Skyrace e che ne hanno segnato la storia.

E’ sempre nei nostri cuori la presenza e partecipazione di Carlarberto Cimenti (Cala) alpinista straordinario che purtroppo ci ha lasciato prematuramente nel 2021 e che ha descritto e vissuto la gara nel 2016 con un entusiasmo e semplicità disarmanti.

La figura di Marco De Gasperi, icona dello Skyrunning e pluricampione del mondo di corsa in montagna, che è venuto a saggiare il percorso, a darci consigli ed ha scelto questi posti per uno stage di skyrunning nel 2017.

Mario Poletti, un mito di questo sport, un amico e riferimento che ha presenziato più volte la gara e che con il suo supporto ci ha permesso di crescere moltissimo.

I tantissimi atleti di livello assoluto che hanno impresso la loro energia nelle edizioni finora disputate: Mattia Tanara, Giacomo Forconi, Francesca Farneti, Elisa Pallini solo per citarne alcuni.

Quest’anno la gara sarà intitolata come primo memorial Chiara Ruggeri. Chiara abitava a San Vittore, ci ha sempre sostenuto ed aiutato, era un’amica sempre disponibile e preziosa, che ha sempre creduto nel nostro progetto. Grazie a Lei abbiamo avuto a disposizione lo spazio magazzino che ci ha permesso di realizzare l’evento. In effetti tutti pensano ai sentieri ma senza una logistica adeguata sarebbe impossibile portare avanti tutte le attività necessarie.

Impossibile poi non ricordare gli imprevisti quali frane, alluvioni, burocrazie di vario genere che hanno messo a rischio alcune edizioni della Frasassi Skyrace. Noi abbiamo sempre fatto il massimo e i tanti atleti che ci hanno dato fiducia in questi anni sono la prova del nostro impegno.

Un ringraziamento speciale a tutte le Istituzioni, Federazioni, Enti e Sponsor che in questi anni ci hanno sostenuto e che continuano a rendere possibile il nostro sogno.

Quest’anno ci sono grandi novità quindi non vi resta che iscriverVi e venirci a trovare il 7 settembre 2024.”

Intanto…ecco un breve video highlight…perché nulla puo’ forse raccontare meglio di splendide…immagini in movimento!

-Grazie infinite, Maurizio. Per questo racconto speciale di un evento speciale. Emana passione.

 

Da un’intervista a Maurizio Marini,

mente, anima e cuore della Frasassi Skyrace

www.frasassiskyrace.com