Tra mito e “successo”. La storia del #Passatore

C’è un personaggio, due luoghi, 100km e una storia.

Il personaggio è un brigante dei primi anni dell’1800. Si chiama Stefano Pelloni ed è conosciuto come “Il Passatore”.

Il soprannome gli deriva dal mestiere di “traghettatore” (o “passatore”) sul fiume Lamone, che scorre tra Toscana e Romagna. Lavoro che fu mutuato dal padre contrabbadiere (e dal cui prestigio attinse il soprannome presentandosi alle sue vittine, fieramente, di “Stvanè de Passador” che tutto spiega, alla fine)

I due luoghi sono: Faenza e Firenze. Con in mezzo un pezzo di terra che a quell’epoca era attraversato in lungo e in largo (appunto!) da briganti che con le loro scorribande hanno dato vita a storie e leggende affascinanti, avendo messo in crisi il sistema ducale e pontificio e assunto l’alone di “Robin Rood” in non pochi “racconti”.

Luoghi di scorribande, certo, ma anche luoghi -come dire?- “comuni”: accomunati, ecco, da un’identità affine, che sembra finire nello stesso calice in una sequenza ben strutturata in cui dalla degustazione di un Sangiovese si passa a quella di un Chianti.

Territori che, tra briganti e vino, se questa storia fosse disegnata in un quadro…avrebbe l’immagine di due grandi vigne, con una lunga strada nel mezza. A solcarle. A unirle.

I due luoghi distano tra loro, facendo un certo tragitto, ovvero la stessa strada del quasto, esattamente #centochilometri.

100 Km.

Che sono diventati, immediatamente, idea e icona di “distanza”.

Perché quando pensi a 100 chilometri da fare a piedi (e/o di corsa) c’è una co(r)sa che ti viene immediatamente a mente.

Il Passatore, dunque. Eccolo qui.

Manifestazione, prima che GARA, che attinge al brigantaggio nella sua forma “iconica” e al legame tra territori, in quella geografica.

Quando, nel 1969, Alteo Dolcini lanciò il progetto, lo propose come idea proprio di unire le terre del Sangiovese a quelle del Chianti.

La conferenza stampa si tenne  alla taverna di Oriolo dei Fichi, in presenza dei giornalisti Renato Cavina (Corriere dello Sport-Stadio, Gazzetta dello Sport) e Carlo Raggi (il Resto del Carlino).

Fu solo 4 anni dopo, nel 1973, che UOEI (Unione Opei Escursionisti Italiani), sotto la presidenza di Checco Calderoni, l’Ente Vini e la Società del Passatore organizzarono la prima edizione della gara, chiamata “100 km del Passatore Firenze-Faenza“. 

Da allora, il Passatore, ha fatto la storia del podismo italiano, diventando presto la gara simbolo del “correre” su strada. Il sogno di un po’ tutti quelli che corrono lunghe distanze.

Il…coronamento di un sogno.

Il Passatore si snoda, dunque, per 100kilometri che, prevedendo l’attraversamento dell’Appennino (alla stregua di “briganti”) è tutt’altro che “in piano”: da Piazza della Signoria, a Firenze, si atttraversano tantissimi bellissimi borghi (tra cui Borgo San Lorenzo), si sale fino al Passo della Colla di Casaglia a quota 913m, per poi ridiscendere piano piano fino alla lontanissima Faenza.

Dall’edizione numero 5 è è stato istituito il premio speciale “Io c’ero” per i concorrenti riusciti ad arrivare al traguardo 5, 10, 15, 25, 30, 35, 40, 45 volte. Al 2018, due concorrenti hanno portato la gara a termine 45 volte: Walter Fagnani di Verona e Marco Gelli di Sesto Fiorentino; entrambi furono assenti solamente alla prima edizione del 1973. Nel campo femminile questa particolare classifica conduce Natalina Masiero di Padova che nel 2017 ha concluso 35 edizioni della manifestazione.

Come da tradizione faentina il premio ai vincitori è una ceramica creata da Vittoria Monti.

Ci sono stati 21 vincitori diversi nella gara maschile e 27 diverse in quella femminile.

Il record di vittorie è detenuto, attualmente, rispettivamente, da Giorgio Calcaterra (12, tutte di seguito) e da Nikolina Sustic (5, tutte di seguito); entrambi detengono anche il record del percorso: 6h:25′:47″ per Giorgio e 7h:31′:05″ per Nikolina.

Nonostante il Passatore abbia preso le mosse nell’ormai lontano 1973, questo anno (2024) vedrà alla partenza sua 49esima edizione a causa dell’annullamento di quelle del 2020 e 2021 per Covid e di quella del 2023 per l’alluvione che flagellò l’Emilia Romagna.

La quota di iscrizione alla gara è di 130eur, passando per gli 80 e i 100 eur di due pre-iscrizioni successive.

Alla partenza dell’edizione numero 49 del 25/26 maggio 2024 prenderanno parte ben…3300 ATLETI!

Buon “Passatore” a tutti, da Run For Wellness (primo fra tutti, al nostro carissimo amico, supporter e super-atleta Zio Eugenio, al suo splendido “ennesimo” Passatore)

Vincenzo Iannotta

Team Run For Wellness