L’indimenticabilità de #laprimavolta

Ci sono storie che sono davvero…SENZA TEMPO.

E una di questa -ci pensate?- è quella che “raconta” della nostra “prima volta”.

In tutti i sensi, certo…ma qui, in questo racconto nel racconto…si parla di corsa, di movimento.

Di sport.

Mi tornava in mente la mia, di prima volta. Anzi no, scusate, le mie “prime volte”.

Pensavo a quando ho cominciato io, a correre.

Era il 2015 e feci 6km. A poco più di 6 minuti al kilometro…semmai significasse qualcosa, il “quanto” e “a quanto”.

Mi ricordo la prima volta che feci 10Km…pochi mesi dopo. Avevo letto di quel “famoso” test chiamato “del moribondo“, messo a punto dai ricercatori dell’Università di Harvard: “se non corri almeno 10km in meno di un’ora…sei spacciato!

Non recitava proprio così, quella ricerca, ma questo fu il senso che ne ricavai.

Pochi mesi dopo ci provai. E a fare 10 km impiegai poco meno di 57minuti. Ero fiero di me. Ero felice. Ma, soprattutto, non ero spacciato.

Ricordo la prima volta che feci 2 volte di seguito 10km! Me lo ricordo proprio, alla stregua di una “impresa epica”. Erano il 28 e 29 novembre 2015. E come potrei dimenticare mai…il compleanno di papà (28/11)?

Mi ricordo della cena con gli amici del 29 sera a cui raccontai quella “doppietta” come quaclosa di epico.

“Ho fatto 10km ieri e 10 oggi”. Come qualcuno che comincia a pensare di avere un futuro, nella corsa. In realtà ero solo felice. Perché la corsa le soddisfazioni te le regala così: nella forma dei sogni che realizzi di volta in volta. Apparentemente piccoli ma in realtà così grandi da essere, semplicemente, INDIMENTICABILI.

Chissà cosa avranno pensato realmente gli amici di quella cena, dietro i loro sguardi pieni di “stupore”, “curiosità” e magari qualche “chi cazzo te lo ha fatto fare?!”

Mi ricordo della mia prima gara. Che è poi, in fondo, l’elemento con cui avrei voluto cominciare questo racconto. Ma poi…penso anche che ci siano tante cose più importanti di una “prima gara”…o comunque…ugualmente importanti.

Fu una “Mezza Maratona” e si tenne lungo le sponde del Lago Trasimeno: la famosissima, qui in Umbria, “Strasimeno“.

Mi ricordo il crono: 1:43:09. Un tempo che mi resi conto, non racontava minimamente la sofferenza di tutti gli 11km finali, su 21,197 totali. Non rimasi contento, lì per lì, ma quella giornata mi è rimasta nel cuore. Così come quella medaglia.

L’idea nacque solo pochi mesi prima. Quando, grazie ad Alessandro “Mec” Corbucci, per la prima volta, mi iscrissi alla mia squadra di Atletica. La splendida Atletica Avis Magione.

Non avevo alcuna intenzione di fare gare e lo dichiarai fin da subito. Mi avrebbe fatto piacere correre “per la prima volta” insieme a dei compagni di squadra, nulla di più. E invece. Invece, poi, le cose prendono forma. Dentro.

Proprio in una di queste “uscite” piene di chiacchiere, amicizia, conoscenza, felicità, fu Gioi Barlozzi a “convincermi”, senza farlo: utilizzando le parole giuste e la forza del racconto. “La Strasimeno è bellissima, la faccio anche io. L’ho fatta tante volte…vorrei riuscire a prenderle tutte le medaglie. Una per ogni distanza”.

Penso a quella prima chiacchierata con Gioi come si pensa alla FORZA che contengono le STORIE. Lui che mi racconto’ della sua prima volta intorno a TUTTO IL LAGO: “…58kilometri…così…”perché volevo farli”: ci ho messo 7 ore, disse…ma chi se ne frega (aggiunse). La sua prima volta…in altri luoghi…che poi col tempo ho trasformati in “luoghi miei”, come Frasassi per esempio…con la sua Skyrace che mi ha sempre “battuto”.

La mattina in macchina con gli amici di squadra.

“Sei teso?”.

“Cazzo se sono teso!”

Il riscaldamento, la partenza. La sensazione di benesseredi trovarsi in mezzo a migliaia di atleti. La musica alla partenza. Lo speaker. Il via. 10 Kilometri veloci, troppo. Poi altri 11 di sofferenza. Un crono. Una gara. Una storia.

Indimenticabile.

E tu…come te la ricordi la tua…”prima volta di corsa“?

Vincenzo Iannotta

Team Run For Wellness

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