Comrades Marathon: la #primaultramaratona. Storia di sport, diritti, conquiste.

Ero da poco approdato su Strava e ci stavo ancora prendendo confindenza.

Nel mio piccolo, restavo affascinato da tutti quegli allenamenti e da quelle gare che “vedevo passare” e che per me erano lontane anni luce. Non ci pensavo ancora nemmeno lontanamente a prepararne una, ad iscrivermi a qualche competizione di corsa.

Restavo ammirato, già all’epoca (7-8 anni fa?), dagli sporadici racconti che facevano da corollari a tutti quei numeri e cifre contenendi distanze, crono, calorie, watt. Ma anche a foto e luoghi.

Ma ricordo perfettamente il primo che mi fece “saltare sulla sedia”. Era l’attività di un ragazzo sudafricano di cui ero “follower” che, di colpo (a me sembrò così), aveva corso per circa 90Km.

In un’unica uscita.

Non capivo. Chiusi, riaprii, quella incredibile corsa era ancora lì. Ricordo che ci mise una decina di ore, poco più, qule ragazzo. Quell’atleta.. Ricordo qualche foto. Di lui (piene di soddisfazione); del contesto: pieno di corridori, pieno di colori.

Ricordo il nome che mi apparve buffo: COMRADES MARATHON. “Ovviamante”, mai sentita prima…ed in questo ho scoperto col tempo esserci stata tutta la mia ignoranza di quel periodo: rispetto alla corsa ma, in realtò, ancor più, rispetto alla STORIA.

L’inizio della storia

Comrades significa: Compagni. In qualche modo: Commilitoni.

La Comrades Marathon nasce per ricordare e rendere omaggio ai veterani sudafricani caduti nella prima guerra mondiale. L’idea di commemorare i caduti della guerra fu di uno di loro, il veterano Vic Clapham, che, durante il conflitto, aveva dovuto sopportare una marcia di 2700Km nell’Africa Orientale tedesca: voleva che la gara fosse una prova assoluta di resistenza fisica unica dei partecipanti.

Il percorso di 56 miglia (circa 87Km), che collega Durban, terza città più grande del Sudafrica, a Pietermaritzburg è ricco di storia: sui 5 colli che separano i due “luoghi”, si fronteggiarono, già nel XIX Secolo, le truppe sudafricane e l’esercito inglese.

La prima edizione si tenne il 24 Maggio 1921 (Empire Day in Sudafrica) e vi parteciparono 34 corridori dei 48 iscitti. Solo in 16 riuscirono a completare quel durissimo tracciato che fa su e giù per due province. Il primo vincitore fu Bill Rowan che impiegò 8h:59′, 41 minuti meno del secondo classificato, Harry Philips.

Da quella data, La Comrades Marathon si è tenuta ogni anno, ad eccezione del periodo 1941/45, sospesa per il secondo conflitto mondiale, e nel biennio 2020/21, a causa del Covid-19.

Quello che non sapevo quando vidi la più lunga corsa che avessi mai visto su Strava fino a quel momento è che la Comrades Marathon è la più antica ultramaratona della storia

La PRIMA.

Storie di diritti e conquiste

Il sito ufficiale la definisce: “The Ultimate Human Race“: è considerata una delle Ultra più dure al mondo; ma quello che è più importante è che il suo “atto costitutivo” afferma che uno dei suoi obiettivi è “celebrare lo spirito di umanità oltre ogni avversità”.

Solo nell’edizione del 1975, la gara, fu aperta agli atleti di colore e alle donne

Il primo atleta di colore della storia della Comrades a tagliare il traguaro fu Vincent Rakabaele, nel 1975.

Ma il punto di rottura è probabilmente arrivato l’anno prima, nel 1974, quando lo stesso Rakabaele partecipò in maniera “non ufficiale”. Quell’anno, dopo essersi allenato con gli studenti bianchi della Wits University -che poi lo accompagnarono in gara e gli fecero da team di supporto- Vincent si trovò ad un certo punto in testa alla corsa.

La cosa fece davvero scalpore e rappresentò “uno dei momenti più importanti dello sport sudafricano e dell’apartheid”, così afferma Bob de la Motte che, nel suo libro Runaway Comrades (in cui racconta il ruolo che la Comrrades ebbe in Sudafrica durante tutti gli anni ’80), scrive anche che “alla fine della giornata i concorrenti neri dovevano tornare alla vita di città e all’umiliazione dell’apartheid; ma per unidici, gloriose ore, tutti erano trattati allo stesso modo; tutti tagliavano quel traguardo con dignità e con lo stesso senso di fraternità, indipendentemente da razza, età o sesso”. 

Oltre ad alleviare le tensioni razziali , la Comrades divenne inavvertitamente un collante e un catalizzatore per il cambiamento sociale e politico“.

Rakabaele arrivò alla fine 44° ma fu uno degli atleti più applauditi e incitati della gara, insieme al vincitore Derek Preiss e al più anziano a tagliare il traguardo, Leighe Boulle.

Vincent aveva dimostrato che i neri potevano competere tranquillamente alla pari con chiunque altro.

Qualcosa si stava muovendo ma ma il problema della “razza”, in Sudafrica, restava lontano dall’essere risolto.

Nel 1980, Olive Anthony è stata la prima donna nera a terminare la gara impiegando 9h:10′. L’ha corsa poi 22 altre volte, compresa l’edizione del 1983 in cui era incinta di 3 mesi e quella del 2010 in cui partecipò con suo marito e le sue due figlie.

Nel 1981 ci fu grande tensione intorno alla Comrades: l’organizzazione annunciò, per quell’anno, l’associazione della gara con le celebrazioni per il 20° anniversario della Repubblica dell’Apartheid Sudafricana. Un grande numero di atleti, capeggiati da uno studente dell’Università di Witwatersrand, Bruce Fordyce, in aperto dissenso, minacciarono di boicottare la manifestazione. 

 

Alla fine Bruce partecipò con una fascia nera al braccio, in segno forte di protesta: Fordyce vinse, quell’anno, la prima delle sue 9 Comrades (stabilendo nel 1986 il record per la down-run in 5h:24′:07″ e nel 1988 quello per la up-run in 5h:27′:42″, poi entrambi battuti) ed è ancora oggi (2024) l’atleta con più vittorie. 

In campo femminile questo primato spetta a Elena Nugayeva che dal 2003 al 2015 ha ottenuto ben 8 vittorie.

Bisognerà aspettare ancora qualche anno per vedere tagliare per primo il traguardo da parte di un atleta di colore: più precisamente il 1989 e a compiere questa impresa fu Sam Tshabalala.

La prima donna di colore a vincere la gara femminile fu invece, nel 1988, Schoolteacher Frith van der Merwe.

Il percorso

Il precorso è pressoché il medesimo ogni anno ma quello che cambia è la sua direzione. Un anno si svolge la up-run, con partenza da Durban praticamente sul mare ad un’altitudine di 101 metri s.l.m. e arrivo a Pietermaritzburg, incastonata sui monti, a ben 921 metri s.l.m. L’anno successivo si procede al contrario, dando vita a quella che viene chiamata, appunto, down-run.

Chi le ha fatte entrambe sostiene che la down-run, benché leggermente più veloce, sia la più dura delle due, a causa del forte impatto che la lunga discesa che caratterizza la seconda parte del tracciato ha sulla muscolatura. Entrambe le gare cmq sono durissime: vanno su e giù per le 5 colline che dividono le due province di arrivo e partenza (Cowies, Fields, Bothas, Inchanga e Polly Shortts) e a causa della pressochè assenza di tratti pianeggiati viene considerata addirittura “montuosa”, anziché “collinare”. 

La Comrades, indipendentemente dal verso necessita di una grande preparazione.

La Comrades Marathon ha visto crescere di anno in anno la sua partecipazione: ha raggiunto per la prima volta i 1000 atleti alla partenza nel 1970 ma con la copertura televisiva a partire dalla fine degli anni ’70 la corsa registra incrementi multipli, per diventare qualcosa di “immenso” per una ultramaratona, nel 2000.

In quell’anno, in occasione del 75esimo anniversario della Comrdaes, viene spostato il limite massimo di arrivo da 11 a 12 ore. Dai 12-14000 atleti iscritti in media si passa immediatamente alla cifra monstre di 23961 al via. Nel 2010 (85esima edizione) la gara entrerà nel Guinnes World Record come l’Ultramaratona con il più alto numero di finishers: ben 14343 atleti giunti al traguardo nelle 12ore consentite di gara!

Le Medaglie

Una delle particolarità della gara è costituita dalle medaglie che contengono, ciascuna, pezzi di storia della stessa.

I primi 10 classificati (che vincono anche un consistente premio in deanro) prendono una medaglia d’oro.

Chiunque riesca a terminare la gara in meno di 6 ore ma piazzandosi dopo il 10° posto, prende la rarissima Wally Hayward: medaglia che non viene assegnata spesso perché è probabile che chi termini la gara sub-6 finisca anche in top-10. Wally Hayward è una leggenda della Comrades: l’ha vinta 5 volte, la prima nel 1930, a soli 21 anni (cosa che lo rende il più giovane atleta ad averla mai vinta). Ha battuto tante volte i record sia dell’up che della down, diventando anche il primo concorrente a terminarla in meno di 6 ore. Poi, nel 1954, all’età di 45 anni, divenne il vincitore più anziano di sempre, prima di essere bandito (perché diventato professionista nel Regno Unito; la Comrades è manifestazione riservata a corridori dilettanti). Il divieto fu revocato nel 1974 e nel 1988 Hayward torno’ a gareggiare. A 79 anni arrivò nella prima metà dei finishers in 9h:44′. L’anno dopo, sempre Hayward, concludendo la gara 2 minuti prima del tempo limite di 11 ore, divenne il più anziano atleta a completare una Comrades!

Chiunque finisca tra le 6 ore e le 7h:30′ si vede assegnare la medaglia d’argento.

Dopo c’è la medaglia “Bill Rowan” (il vincitore della 1^ Comrades, ricordiamo, appunto, in 8h:59′), destinata a coloro che chiudono in meno di 9h.

Sotto le 11h, prendi la medaglia di bronzo.

Chiudendo tra le 11 e le 12h ottieni la medaglia Vic Clapham, dal nome del fondatore della gara.

Allo scadere della 12esima ora il traguardo viene tolto e anche se sei a pochi metri dallo stesso, vieni considerato eliminato: DNF.

Il…canto del “gallo”

L’edizione 2024 vedrà alla partenza 23000 concorrenti: è fissato a questo numero il massimo di partecipanti. Per poter partecipare ci sono regole molto stringenti e i constorlli sono serratissimi. Bisogna comunque avere almeno 20 anni il giorno della gara e presentare un crono sulla Maratona inferiore a 4h:50′.

La copertura mediatica della gara sarà di 12 ore: la Comrades viene trasmessa in streaming video ed è evento nazionale. E’ qualcosa di cui si parla tutto l’anno ed è attesa con ansia e passione da tutti i cittadini della nazione.

Questo anno è in programma la UP-RUN, con partenza dalla City Hall di Durban e arrivo a Pietermaritzburg, dopo 5 colli e una distanza di circa 85,9Km (fonte: Organizzazione).

Come ogni anno dal 1948, sarà il famosissimo “canto del gallo” a dare il via a questa straordinaria gara.

In quell’anno, un corridore locale, Max Trimborn, non riuscendo a contenere il suo nervosismo, emise, sulla linea di partenza, mani alla bocca, un potente suono simile a quello di un gallo che canta al mattino. Fu un gesto spontaneo che però Trimborn fu costretto a rifare per i 32 anni successivi, a volte anche vestito con piume e pettorina da gallo. Prima della sua morte, nel 1985, il canto di Trimborn fu registrato per dare il via alla gara.

Questo anno il gallo canterà alle ore 5:30 del 9 giugno 2024. Poi, il consueto boato, prima di una gara epica.

Per ritrovarsi #dentrolastoria!

 

Post Scriptum. Alla Comrades Marathon dedica tantissime pagine Adharanand Finn nel suo fantastico libro “L’ascesa degli Ultra Runner” di cui stiamo ultimando la lettura e che prima o poi proveremo a raccontare…a parole nostre. Acquistalo clickando sul link…direttamente dal nostro sito!

 

Vincenzo Iannotta

Team Run For Wellness

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