Correre è un atto di…fiducia.
E’ una scommessa. Già vinta, se ci punti sopra.
E, “cominciare a correre”, è il passo che serve verso quella “vittoria”.
Iniziare.
Ecco, il segreto è tutto lì.
In quel primo istante.
Che sembra banale, facile…ma che non lo è affatto.
E’ qualcosa che fa sorridere.
La coscienza di Zeno applicata al Running
Una sorta di romanzo psicoanalitico applicato alla dimensione reale, come una Coscienza di Zeno del (mancato) corridore: “questa è l’ultima” (seduta sul divano). Indefinitivamente.
Dentro un loop senza confortevole ma senza speranza.
E’ incredibile come dell’azione del “correre”, un qualcosa fatto di fatica, sudore e passione (che pur ha come ricompensa acclarata una sorta di “estasi” definita “Runner’s High”, un benessere straordinario a cui si fa fatica ulteriore a credere se non la provi…) la parte di più difficile sia proprio quel “primo passo”. (Dello “Sballo del Corridore” abbiamo parlato in un recente racconto che puoi leggere, se vuoi, clickando su questo link).
E’ una questione di testa…di stimoli.
Richiede una forza quasi “estrema”. Uno stravolgimento di convinzioni e di vita. Un saper lasciare ciò che è stato per una sorta di ignoto…per quell’atto di fiducia che significa: meno comodo/più bello. Un vero e proprio “mettersi in gioco”.
Più…ben(essere)…facendo uno sberleffo al linguaggio e alla solita routine fatta di divano&telecomando.
E allora come si fa?
Come si fa a vincere quella resistenza interiore, quella ritrosia nel rapporto con lo sport, come se la
“corsa” ci giudicasse, anziché accoglierci nelle fila di quegli oltre 150milioni (statistica del 2020 e dunque addirittura datata e a mio avviso “per difetto”) di persone che nel mondo, per motivi di sport o di fitness, rimpinzano le file statistiche di “quelli che corrono”.
#centocinquantamilioni. Wow! Perché non farne parte?
Perché non sentirsi parte…di tutto quel muoversi? Del movimento-della-corsa.
Perché non provarci, quanto meno, a vedere l’effetto che fa?
Anche solo…per una questione di curiosità.
E’ la risposta con un (anche timido) “Okay” alla proposta iniziale: “Fidati…inizia a correre”.
Ogni inizio ha la sua…semplicità.
Tutto comincia nel modo più semplice.
Banalmente dal primo passo…verso il primo paio di scarpe.
Si può provare l’ebbrezza dello smarrimento, trascinandosi verso un computer (anche uno smartphone va bene, ma dovresti almeno posizionarlo sul tavolo a “qualche passo di distanza” dal divano): consultare un sito di scarpe può rappresentare l’ingresso in un parco giochi. Serve a farsi un’idea…a percepirne l’idea. A cominciare ad ammirare e a “sentire” addosso qualcosa che ci piace, di un colore bello. Di una forma piacevole.
Per poi…correre…al nostro negozio di “scarpe da running” di fiducia.
“Numero 44, grazie”.
“Ecco a lei”.
“Grazie”.
Le indossi e mentre ci fai altri 4 passi…ti senti come “dentro una nuvola”. Con i piedi coccolati mentre cammini. E allora…ci cammini un po’ di più già al negozio.
E’ bello…vedrai -fidati- è una sensazione bellissima.
Accertati di stare…benissimo.
In un mondo ideale…i passi successivi dovrebbero portarti direttamente nell’altro “luogo fondamentale dello sport” che è fatto si di camici bianchi e attrezzature strane ma che è il regalo più importante che stai facendo a te stesso e si chiama “visita medico sportiva”.
In realtà impiegherai qualche istante in più e forse il segreto sta nel far precedere la prenotazione per la visita di qualche ora prima rispetto all’uscita per l’acquisto delle tue prime bellissime scarpa
da running.
La corsa è un susseguirsi di cose semplici…che si chiamano (devo dire…davvero propriamente!) “step” e che se gli dai la forma di “appuntamenti”, “obiettivi” diventeranno qualcosa che non potrai fare a meno di fare. Per sempre. Fidati!
Fatto questo, sei già “dentro”. Non hai ancora messo un passo ma sei già stato promosso ad “atleta” e per la precisione a “runner”. Sei uno di quei #centocinquantamilioni.
Sul certificato medico c’è scritto precisamente “non presenta controindicazioni alla pratica agonistica del suddetto sport: RUNNING”.
Sei sano anche per il dottore (in fondo lo sapevi già ma quel documento è fondamentale, ricordatelo!), hai un paio di scarpe nuove.
Un nuovo…sentiero
Devi solo scegliere il tuo primo sentiero. E lasciarti andare. Pensa a quanta metafora contenga questa frase: stai scegliendo la tua strada per la vita!
No no no…non è ancora il momento di correre.
Adesso è il momento di abituare il corpo, al movimento. A fare una cosa nuova se non l’hai mai fatta. O a rifarla, se non la facevi da tempo.
Comincia a piccoli passi.
Comincia…semplicemente…facendo ciò che sai più fare: camminare.
Non pensare che non stai ancora correndo benché tu abbia comprato le scarpe da running e abbia fatto una visita che certifichi la tua idoneità alla corsa.
Prenditi tempo.
Regalati tempo.
Regalati passi.
Ascoltare e ascoltarSI
E benché questa non sia una storia di “mindfullness” (o per lo meno, non nella sua accezione
tradizionale), prova ad ascoltare tutte le sensazioni che provi. Quelle che ti manda il tuo corpo specie quando, dopo qualche minuto, ti sentirai più stanco.
Se hai scelto di camminare in
natura…goditi i rumori, i profumi, il movimento sconnesso dei piedi su un sentiero (che tra l’altro fa benissimo!) o addirittura il valore del “silenzio”: dal divano, ne sono sicuro…era tutto diverso, meno bello, meno appassionante.
In questo momento si potrebbe essere smarriti o fortemente motivati.
E’ un momento molto delicato, fatto di sperimentazione di una novità e di se stessi.
Il COSA, il COME, il QUANDO
Non perdere tempo: fissa immediatamente un obiettivo. Qualunque esso sia. Che sia sfidante ma raggiungibile.
Che sia “correre 30′ di seguito, “correre un’ora in meno di 60′ “oppure “arrivare al mare (10km) a piedi ‘” diventerà, da quel momento in poi, il motivo per cui vi alzerete dal letto e dal divano ogni giorno. Non lascerete mai che a vincere…non siate voi!
Affidati ad un coach, ad un istruttore di running: mai come in questo momento starai spendendo al meglio i tuoi soldi. E, ti garantisco, saranno anche molto meno di quanti pensi.Ma soprattutto sarà un investimento…nella vita…e nel benessere.
In ogni caso, tieni conto che “bastano” 150 minuti (solamente 2 ore e mezza!) a settimana di attività fisica aerobica di moderata intensità per avere benefici significativi. Ma con 300 minuti arriverai quasi a sentirti un…supereroe!
Questi numeri non sono casuali: sono raccomandati dall’ISS (Istituto Superiore di Sanità) che, aggiunge, che per ottenere ancora più benefici bisognerebbe integrare la corsa con del potenziamento muscolare “full-body”. Non preoccuparti, non è necessario iscriversi ad una palestra, magari non ancora: a casa o all’aria aperta si possono svolgere una serie incredibile di esercizi a corpo libero e “contro resistenza” (si intende, con questa espressione, l’allenamento che nel gergo più tradizionale usiamo definire come “allenamento di forza” o “potenziamento”).
Aggiungo una parentesi che credo possa essere utile: l’allenamento contro resistenza (esercizi con sovraccarichi anche piccoli) costituisce lo strumento più efficace per stimolare il metabolismo “a riposo”. Ovvero nelle ore successive all’allenamento. Questa “attivazione” è di fondamentale importanza perché costituisce lo strumento più efficace per perdere peso (a parità di calorie introdotte rispetto al “prima di cominciare a fare sport) e/o a rendere sostenibile nel tempo qualunque “dieta”. Chiusa parentesi.
Insieme è ancora più bello (se ti va)
Se hai un amico, un conoscente che vive ancora nel dilemma shakespeariano “divano SI/diva-NO”…tiralo fuori da quell’arrovellarsi e andate a correre insieme.
Tante amicizie si sono rinsaldate e sono diventate “ancora di più” attraverso la corsa o, semplicemente, la condivisione di una splendida passione.
Nel tempo, la corsa diventerà, senza che te ne accorgerai, il tuo argomento principale. Una sorta di chiacchierata da bar, prima con te stesso e poi con chiunque.
La corsa ti riempirà di sensazioni positive, di benessere (scusa, mi ripeto!); ti vedrai migliorare anche rapidamente, giorno dopo giorno; e tutta questa “evoluzione” avrai bisogno e voglia di incentivarla ma anche comunicarla, trasmetterla.
Non sarà sempre un idillio, non fraintendermi.
Un sentiero in saliscendi
Come in tutti i “rapporti di coppia” (io & la corsa) ci saranno alti & bassi. A volte ti sentirai stanco; altre, apparentemente demotivato. Non scoraggiarti: è assolutamente normale!
Gli ostacoli della vita (la mancanza di tempo, il dover incastrare mille cose per ritagliarti 40 min di corsa, la sensazione di qualche piccolo fastidio qua e là, il meteo avverso…) rappresentano sfide nella sfida e costituiscono l’essenza del rapporto.
Ogni volta che sono uscito a correre con la pioggia battente (e l’ho fatto spesso perché è bellissimo!) mi sono detto: “vale doppio”. Ed è così.
Premìati, quando fai qualcosa di “ultra”: qualcosa che hai fatto mentre ti sentivi in difficoltà; quando ti sei spinto per un istante o un passo oltre te stesso. Concediti una coccola (il tuo dolce preferito, una birretta in più), non fa male al fisico “sgarrare” ogni tanto ma fa benissimo allo spirito. L’importante è che resti un premio: qualcosa da “occasioni” (obiettivi raggiunti o sacrifici) rilevanti.
Il DIARIO della soddisfazione
Tutto ciò che fai, registralo! Ci sono tantissime applicazioni (APP) che fanno da “diario di allenamento” e hanno anche una bella impostazione “social” (se ti fa piacere). Scoprirai presto di aver fatto lo stesso “giro dell’altra volta” in molto meno tempo e sarai fiero di te. Scoprirai che in un
batter d’occhio sei arrivato a fare 50km di camminata e 20 di corsa in un mese. E quello dopo, magari, ancora di più.
Condividi le tue attività. Lascia che la gente ti “batta il cinque” per quello che hai fatto; sentiti fiero e riconoscente. Battilo anche tu il “cinque” a chi, in quell’app, ti colpisce per ciò che ha appena fatto.
Tra le tante app, mi sento di consigliarti Strava che è un “luogo” pieno di sportivi come te, ricco di potenziali amici e anche di sfide “da vincere”!
La forza del gruppo
Non lasciarti da solo per troppo tempo. Da un’occhiata, su internet, alle società di atletica vicino casa. Oppure fatti consigliare da qualcuno. Magari quel qualcuno è iscritto già e può introdurti in un
bellissimo gruppo di corsa.
Quando ho cominciato io, ricordo ancora quella domenica mattina, alle 7, mi presentai “timidamente” e con “timore” all’appuntamento con Francesco, Filippo, Nicola e Marco (non sono nomi di fantasia, sono i miei carissimi compagni di squadra dell’Atletica Avis Magione!) e gli dissi “Io, purtroppo,corro piano (molto piano)”. Mi dissero:“Tranquillo, si va insieme“ Mi dissero che saremmo partiti insieme e arrivati insieme. Che eravamo lì per divertirci, per vivere un’oretta spensierata, per fare 4 chiacchiere durante la corsa, per conoscerci. Che…ci saremmo aspettati a vicenda. Fu così…e fu bellissimo.
Nessuno resta indietro, nella corsa. Nessuno per davvero.
In tante città d’Italia si stanno sempre più diffondendo i “gruppi di corsa“. Le cosiddette “running crew“. Sono gruppi eterogenei al massimo, fantastici…che colorano le città a tutte le ore. Si ritrovano per condividere la passione e per comunicarla a luoghi che attraversano con la loro gioia, i loro colori, il rumore dei loro passi, la loro chiacchiere al vento: puoi unirti ad una di loro e vivere l’ennesima fantastica esperienza di…corse!
Leggi la corsa!
Se ti piace leggere, acquista il tuo magari “primo libro di corsa”. Per me fu l’Arte di Correre” di Haruki Murakami. Seguito da decine e decine di altri. Le storie di corsa sono affascinati, interessanti, stimolanti e bellissime. Offrono spunti straordinari e, non di rado, mentre leggi ti
ritrovi a sussurrare “vorrei farlo anche io”.
Correre fa così…
E così accade che da una semplice ma risolutissima decisione (alzarsi dal divano) e da un piccolo movimento (dare il primo passo) ti ritrovi a fare qualcosa di inaspettato, grande, incredibile.
Che a volte ha per davvero la “forma dell’impresa“: quella che scoprirai di aver sempre sognato.
La tue grandissima, personale impresa.
Correre è così.
Correre “fa” così.
Basta trovare la forza (poca poca, in realtà) per cominciare (sono abbastanza convinto che già a metà di questa “storia” stavi allacciando le tue scarpette nuove!)…e poi, come direbbe qualcuno, scoprirai che “la strada è tutta in discesa”. E col vento alle spalle.
Bellissimo.
Fidati!
Vincenzo Iannotta
Team Run for Wellness
info@runforwellness.it